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Emozionalismo
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L'arte in simbiosi con la natura
L’arte è un tipo di agire che
produce opere, mentre la natura nel
suo operare produce effetti; l’arte è infatti < produzione mediante volontà >, e quindi riguarda esclusivamente
l’agire umano, mentre la natura opera per cause o per istinti. Scrive infatti
Kant <Davanti a un prodotto dell’arte bello, bisogna avere la coscienza che
esso è arte e non natura; ma la finalità della sua forma deve apparire libera
da ogni regola, come se fosse un prodotto della natura. Per questo che l’arte e la natura, io personalmente, le colloco sopra di tutti gli altri
valori. Ma bisogna pur dire che, la natura è bella quando ha l’apparenza
dell’arte, a sua volta, l’arte non può essere chiamata bella se non quando noi,
pur essendo coscienti che essa sia arte, la riguardiamo come natura>. Un
‘opera d’arte deve apparire come se fosse un oggetto della natura, in una
perfetta simbiosi. Ma proprio questa simbiosi, tra l’arte e la natura, ci porta
all’ apertura dell’anima e quindi anche dell’emozione. L’artista, d’altra
parte, non può fare a meno del gusto, come non può fare a meno dell’anima. Infatti,
le vere opere d’arte, non possono essere <senza anima> quindi senza suscitare alcuna emozione. Ora questo
è un problema, di cui si occupa tutta l’arte in genere, qualsiasi forma d’arte,
ma secondo me, dovrebbe riguardare, in particolar modo, quella Iperrealista, in
quanto non deve solo limitarsi a un semplice imitazione della realtà, ancor di
più, nel tentativo, di avvicinarsi alla perfezione fotografica, per un solo
semplice gusto estetico. Altrimenti, come ho appena detto, l’opera apparirebbe
fredda, distaccata, senza trasmettere nessuna emozione, nel fruitore. Proprio
per questo, dobbiamo tener presente la pittura del Caravaggio, con il suo realismo
emozionale, (come ho appena già espresso in precedenza), a mio parere,
considero più vicina è paragonabile all’arte di Bill Viola, che non a quella di
Luciano Ventrone, con le sue nature morte.
L'arte e la sua inevitabile falsità
Partendo dalle tesi di Sant’Agostino, per cui la natura assomiglia
all’arte; è essa stessa un’opera d’arte ed è l’arte divina a guidare l’artista
e a renderne bella l’opera. Le opera d’arte, in realtà, sono parzialmente
false, ma la falsità è loro indispensabile; senza di essa non sarebbero vere
opere d’arte. Non accettare la falsità di un’opera d’arte equivale a non
accettare l’arte in generale. Un cavallo in un quadro dev’essere un cavallo
irreale, perché, in caso contrario, il quadro non sarebbe un vero quadro.
Dunque, per questo motivo, io sono arrivata, a sostenere una mia tesi, un mio
pensiero, per la quale, un’opera d’arte, affinché, non appaia con la sua
falsità in quanto arte, bisogna tener presente, di rinunciare, al realismo
descrittivo, che è proprio della
pittura iperrealista, come quello di
Luciano Ventrone, ma prendendo come studio, il realismo emozionale, di
Caravaggio; ma non solo, soprattutto, gli studi dei moti dell’animo (di
Leonardo da Vinci). Così facendo, l’artista riesce, a coinvolgere maggiormente
l’osservatore, a far parte dell’opera stessa, come ad esempio, la video arte
dell’artista americano, Bill Viola, che con i suoi video, girati a
rallentatore, con una serie di sequenze, riesce ad aumentare, quel senso di
meraviglia e di stupore, legato alle emozione, espresse attraverso il corpo, i
volti, con le sue espressioni in rapporto alle variazioni di luce, di posa e di
d’interiorità dell’animo.